La nostra storia
Benvenuti a tutti in cantineleone.it, sono Francesco Leone, fiero titolare delle Cantine Leone. Dico fiero perché tutti i vini che troverete in questo sito, non solo sono naturali al 100%, ma sono frutto dell’esperienza tramandata negli anni, risultato di centinaia di sperimentazioni e mix diversi.
La storia delle Cantine Leone nasce nel cuore delle campagne calabresi, a Montalto Uffugo, Cosenza, una selezione di vini unici e ricercati.
La mia passione per il vino nasce fin dalla prima infanzia, osservando e aiutando i miei genitori e i miei nonni a raccogliere e pigiare l’uva, la cura e dedizione che mettevano in quei semplici gesti mi ha colpito fino a quando, una volta adulto ho capito il perché.
L’origine contadina dei miei genitori è stata fondamentale per arrivare ai traguardi ai quali sono oggi. La cultura contadina trovo sia qualcosa di straordinario e troppo sottovalutata in un mondo che guarda solo al progresso tecnologico, alla novità.
L’importanza della tradizione tramandata da padre in figlio, le conoscenze di chi, per lavorare la terra, deve conoscere mille cose diverse, tra cui molte derivate da esperienza diretta; questo per dire che quando versiamo un buon bicchiere di vino dietro c’è sempre una storia fatta di sacrificio, dedizione, cura, passione e amore.
Nel nostro sito troverai pochi prodotti ma selezionati e di qualità garantita.
Esperienza, tradizione e qualità tramandate di generazione in generazione. Cantine Leone
Produzione
Dall'acino d'uva al bicchiere in tavola
Per la maggior parte di tipologie di uva, la vendemmia viene svolta tra agosto e ottobre, a seconda del giusto grado di maturazione raggiunto da ciascuna tipologia. Per alcune uve a fermentazione tardiva come quelle dei vini passiti, però, viene fatta più avanti e si può arrivare fino a novembre.
Come indicazione generale, la vendemmia manuale consente di garantire una maggiore accuratezza nella selezione dei grappoli, che permette quindi di ottenere un vino di maggiore qualità.
Alcune buone norme durante la raccolta dell’uva sono quelle di non cogliere uva bagnata per evitare che l’acqua influisca sulla qualità del mosto, di non vendemmiare durante le ore più calde della giornata per impedire fermentazioni indesiderate e di far trascorrere meno tempo possibile tra la raccolta e la pigiatura per scongiurare il deterioramento degli acini, poiché i grappoli integri sono la premessa per avere un buon vino.
La pigiatura veniva fatta tradizionalmente a mano, anzi con i piedi: sono negli occhi di tutti noi le splendide immagini delle famiglie contadine che saltano all’interno dei grossi tini nei quali veniva raccolta la frutta.
Oggi la pigiatura si effettua invece con l’ausilio dei macchinari. L’uva viene spremuta e il mosto ottenuto, corretto in acidità e purificato dalle impurità e dai batteri, viene poi raccolto in grandi tini. E in alcuni casi avviene a questo punto la deraspatura, cioè l’eliminazione dei raspi e delle vinacciole, cioè i semi. Per un buon risultato, è importante che la pigiatura sia soffice, e sprema il succo senza deteriorare eccessivamente le bucce.
Nei tini, il mosto fermenterà poi per un periodo medio di 7/10 giorni: durante questo processo biochimico (la fermentazione o vinificazione) lo zucchero contenuto nel mosto comincia a trasformarsi in alcol e anidride carbonica.
Nel caso dei vini bianchi, il succo dell’uva viene separato da raspi, vinacce (bucce) e semi, mentre nel caso dei vini rossi fermenta assieme alle componenti solide, che influiscono sul colore e sulla componente tannica del vino. E per i vini rosati, la vinificazione in bianco avviene solo in modo parziale.
Dopo la vinificazione, il vino viene filtrato fino a quando sarà chiarificato e poi travasato in contenitori di vari materiali, a meno che (in qualche raro caso) non subisca una seconda fermentazione.
I vini bianchi richiedono un invecchiamento minimo o addirittura assente prima dell’imbottigliamento, mentre i vini rossi invece possono riposare fino a 5 anni (con qualche eccezione di durata superiore). L’affinamento, durante il quale continua la trasformazione degli zuccheri in alcol, può avvenire in botti di rovere, di acciaio, di cemento o in anfore: la scelta del materiale e le dimensioni del contenitore cambiano le caratteristiche del vino.
Infine, il vino viene rifiltrato per eliminare le impurità.. L’affinamento del vino prosegue in bottiglia, e ne sono responsabili prima il produttore, poi il rivenditore e infine l’acquirente.
In bottiglia il vino, essendo una “materia viva”, continua a evolvere: ed è anche questo che lo rende così affascinante.